Tra i paesi più affascinanti d’Europa c’è senza dubbio la Spagna, vero gioiello della penisola iberica baciato da un clima temperato e da una ricchezza storico-artistica davvero notevole. Molte sono le città simbolo della Spagna, da Madrid alla catalana Barcellona, da Siviglia a Valencia. Proprio queste ultime sono mete molto gettonate ultimamente, ognuna con i propri pregi e difetti, ma a loro modo bellissime.
Scegliere tra Siviglia o Valencia non è comunque mai semplice.
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L’andalusa Siviglia
Siviglia, pur lontana dal mare, deve la sua fama ai secoli di storia impressi nel suo centro storico: sugli eleganti palazzi e chiese della città si leggono le dominazioni di fenici, romani e arabi che hanno caratterizzato la storia della città.
Si pensi ad esempio al suo monumento simbolo, la Real Alcazar: pochi edifici al mondo esaltano in modo così sublime lo stile mudejar, figlio della presenza dei mori in città. I giardini rimandano agli ambienti de “Le mille e una notte”, mentre gli edifici, dal Palacio del Rey Don Pedro al Patio de Las Dancelles, sono completamente decorati con azulejos a motivi floreali e geometrici.
A Siviglia il misticismo è molto forte: basti pensare alla Semana Santa e alle processioni che si snodano per la città nella settimana che precede la Pasqua. Molto venerata dai cittadini è la Vergine della Speranza, la cui statua seicentesca si trova all’interno della barocca Basilica de la Macarena: durante da Semana Santa la Guapa, come viene affettuosamente chiamata dai devoti cittadini di Siviglia, viene trasportata su una piattaforma argentea esposta nel vicino Museo della Confraternita. In questo spazio espositivo sono inoltre molti gli ex voto donati soprattutto dai toreri, in procinto di esibirsi in Plaza de Toros.
Tra le cose da vedere a Siviglia c’è senza dubbio la Cattedrale, dichiarata patrimonio dell’UNESCO e luogo dove peraltro riposa Cristoforo Colombo: la struttura, un tempo moschea degli Almohadi, è un mix di stili gotico, barocco, mudejar e neoclassico. All’interno si trovano Capilla Real, dove riposano molte teste coronate, e la Capilla Mayor con una magnifica pala d’altare tutta dorata.
Dalla pittoresca Plaza de los Reyes, tra palazzi storici e romantiche carrozze, si può avere uno sguardo d’autore sulla parte più simbolica della Cattedrale, cioè sulla Torre della Giralda: dalla cima di questo antico minareto risalente al 1156, raggiunta persino a cavallo dagli antichi muezzin, si gode di una vista magnifica sulla città.
Un altro sito patrimonio dell’UNESCO è la Lonja de Mercaderes, splendido edificio eretto nel ‘500 in stile rinascimentale: all’interno sono conservati strumenti di navigazione, mappe, carteggi legati alle conquiste spagnole e documenti scritti da Colombo, Cortes e Magellano.
La vera anima andalusa di Siviglia, intrisa di tradizioni, vive nel quartiere Triano, adagiato sulle rive del Guadalquivir, solcato dall’iconico Ponte de Isabel II. È qui, tra case tipicamente andaluse e corti segrete, che sorgono le storiche scuole di flamenco, leggendario ballo andaluso: nell’antica Plaza del Altozano cantori e ballerine si esibivano, con gli astanti posizionati sui miradores, cioè sui balconi degli edifici circostanti.
Il barrio ospita anche il mercato, luogo perfetto per gustare tapas, churros con la cioccolata e il gazpacho, ma anche un luogo dal lugubre passato: il Castillo de San Jorge, in passato sede della Santa Inquisizione.
Non si può lasciare Siviglia senza aver visitato infine il Parque de Maria Luisa, tra le aree verdi più belle di tutta la Spagna. Plaza de Espana è il cuore del parco, una piazza semicircolare realizzata con mattoni, marmi e ceramiche: un canale la attraversa, solcato da quattro ponti ricoperti di azulejos e circondato da decine di panchine in ceramica rappresentanti le province di Spagna. Per avere una visione dall’alto del parco, basta salire in cima alla Torre del Oro del 1220, risalente dunque alla dinastia almohade.
Certamente tutta questa bellezza, sita in una località che d’estate sfiora spesso i 40°, paga il prezzo di un turismo esasperante che spesso non consente di godersi appieno il ricco patrimonio storico della città, senza sopportare caos e folla.
Il nuovo volto di Valencia
Sulla costa sud-est della Spagna sorge Valencia, una città che si distacca molto dagli altri comuni spagnoli. Pur mantenendo un forte impianto storico, Valencia ha saputo rinascere in seguito allo slancio ricevuto dall’America’s Cup del 2007. Il turismo a Valencia si è sviluppato infatti grazie alla vocazione culturale assunta dalla città, che trova espressione nella Ciudad de las Artes y las Ciencias: la sola struttura contemporanea, frutto del genio del Calatrava, è un opera d’arte, con la sua curvilinea forma e il suo colore bianco che risalta con le circostanti vasche turchesi. La Ciudad comprende il Museo della Scienza, il Palazzo delle Arti, l’Oceanografic, cioè l’acquario più grande di tutta Europa, l’Hemisferic, con grande schermo concavo dove vengono proiettati documentari e infine l’Umbracle, suggestiva serra-giardino dedicata alle piante mediterranee.
L’offerta museale di Valencia è completata dall’IVAM e dal Museu de Belles Artes, dove sono conservate opere di Velasquez e Goya.
La rinascita di Valencia ha rivisitato completamente la sua costa: oggi la Marina Real Juan Carlos I è l’espressione più vivace della città, con locali e spiagge quali Malvarrosa e Les Arenas, lambite da acque cristalline.
La movida valenciana, croce e delizia di questa città che rischia di trasformarsi in una più pacata Lloret de Mar, si svolge però anche nel Barrio del Carmen, dove tra atelier, caffè e boutique, è facile scorgere numerosi murales quali quelli di Julieta, rappresentanti fanciulle giapponesi.
Anche Valencia ha però un volto antico, simboleggiato grandemente dalla Catedral Santa Maria risalente al XIII secolo. I suoi stili architettonici sono rappresentati dai suoi tre portali: la gotica Puerta del los Apostoles, la romanica Puerta del Palau e la barocca Puerta de los Hierros. La fama di questa chiesa è legata alla bellissima Cappella del Santo Caliz dove è custodito un calice che rappresenterebbe il Sacro Graal da cui il Cristo bevve nel corso dell’ultima cena.
A due passi dalla Catedral sorge la Plaza del Ayuntamiento, teatro della festa Las Fallas, patrimonio immateriale dell’UNESCO: i primi 19 giorni di marzo si celebra San Giuseppe tra mascletá e sculture di legno, le meno belle delle quali vengono letteralmente messe al rogo.
Un altro edificio di Valencia, tanto notevole da essere stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, è la Lonja de la Seda, memoria della vocazione mercantile della città nel corso del XIV secolo. L’edificio gotico, frequentato in passato da mercanti e grossisti, si presenta elegante ed imponente, in particolar modo nella Sala della Contration dove spiccano altissime colonne Salomoniche.
Davanti alla Lonjoa sorge il Mercato Centrale, ospitato all’interno di una strutture realizzata in stile art nouveau, la cui facciata colpisce per le coloratissime ceramiche: è questo il posto perfetto dove gustare i piatti tipici della cucina valenciana quali la paella, rigorosamente con pollo o coniglio.
Se si visita Valencia con tutta la famiglia, i più piccoli non resteranno delusi da una visita ai Giardini di Turia, nati nel letto del fiume omonimo, deviato a causa delle mortali inondazioni che causava. In questo lussureggiante polmone verde nel cuore di Valencia, amato dagli sportivi ma anche da chi cerca relax, riposa una scultura di Gulliver lunga ben 70 mt che, tra scale e scivoli, farà la gioia dei più sfrenati dei bambini.
Siviglia o Valencia?
Chi si chiede quale città sia da preferire, deve ascoltare le proprie esigenze. Siviglia è perfetta per coloro che amano l’Andalusia in quanto la città racchiude l’essenza di quella storica regione spagnola. Se poi si è ferventi cristiani o semplici appassionati del misticismo cattolico, un viaggio a Siviglia nel periodo pasquale si rivelerà suggestivo e assai particolare.
Valencia ha ormai una vocazione modernista e ha nei suoi numerosi musei il suo fiore all’occhiello: la città è perfetta per chi cerca un turismo culturale, ma anche per le famiglie e per i più giovani che prendono d’assalto il lungomare rinnovato. Certamente tra tutte le città, Valencia è forse quella meno “spagnola”, con una identità sempre in divenire che guarda al futuro.