Come gestire lato SEO la migrazione di un sito web

By | 15 Aprile 2021
migrare sito web

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Migrare o ristrutturare un sito web

Quando si costruisce un sito web molte aziende pensano che una volta terminato sia a posto per sempre e non vada più toccato, oppure all’inizio del progetto non ci si aspettava che il sito ricevesse tante visite e si è optati per un servizio hosting di base ormai non più performante.

I siti web vanno mantenuti, migliorati, arricchiti, modificati di continuo, e a volte ci si trova nel dover prendere la decisione di rifare da capo il “vestito” al sito o cambiare piano hosting per esigenze tecniche.

Quando un sito web è ben posizionato su google per chiavi importanti per il business di riferimento è fondamentale prestare attenzione ad alcuni dettagli per non cadere in errori che vadano ad influenzare la SEO del sito.
Basta poco per scendere nel ranking, ad esempio dimenticare di inviare a Google tramite search console la sitemap aggiornata.

Come detto, un sito può essere ristrutturato o essere migrato ad altro hosting, ed in tutti i casi bisogna tener conto di dover modificare/cambiare:

  • Hosting: cambia l’indirizzo IP
  • Nome del dominio: ad esempio spostare il blog da sottodominio a sottocartella
  • Struttura dell’URL: attenzione ai 404
  • Architettura del sito: User experience (cambio tema wordpress?)

Alcune migrazioni di siti web possono comportare modifiche a tutti i livelli, per cui è facile fare errori, per cui è necessario fare il punto della situazione sia prima che dopo l’attività di migrazione da vecchio sito a nuovo sito.

Migrazione hosting wordpress, come fare?

Nel caso di cambio hosting esistono molte possibilità per gestire il trasferimento, tra cui anche quella di salvare l’installazione del sito wordpress per reinstallarla nel nuovo hosting.
Per fare il backup completo del sito esistono tre possibilità:

  • Backup manuale
  • Backup tramite plugin
  • Affidarsi all’hosting

Nel caso di backup manuale l’attività consiste nel copiare localmente sul vostro pc tutti i file tramite un accesso FTP al server, di solito si usa il client Filezilla, e poi è anche necessario salvare il Database attraverso la specifica funzione di phpMyAdmin “esporta DB“. Questa ultima funzione dovreste trovarla sul pannello di controllo del vostro attuale hosting sotto la voce phpMyAdmin.

Nel backup/restore tramite plugin potete provare ad usare un plugin apposito per fare backup e ripristino come “Duplicator – Plugin di migrazione per WordPress” oppure con updraftplus, altro plugin molto valido.

Se invece non volete saperne di perdere tempo a migrare il sito o non ne avete le capacità, allora la soluzione migliore è quella di affidarsi ad un hosting wordpress con migrazione gratuita dove verranno verificati tutti i file, il database, la corretta impostazione del file .htaccess e verificato il funzionamento strutturale del sito migrato.

Ristrutturazione sito web, cosa verificare

Scansione del sito

Nella vita di un sito web capita non di rado di cambiare veste grafica, e nel mondo wordpress significa quasi sempre cambiare tema.
Comprendere per tempo i possibili problemi di un sito web è essenziale per preparare dei KPI di monitoraggio della fase di migrazione, per cui per conoscere meglio le criticità ti consiglio di fare una fotografia completa tramite un software che possa fare un crawler del sito simile a quello che farebbe Google.

Tra i tanti tool esistenti ti consiglio vivamente di utilizzare Screaming Frog, che fino a 500 pagine di scansione è gratuito per quello che ti è necessario.
Infatti con una scansione completa potrai salvarti su file excel molti dati importanti come:

  • URL delle pagine
  • URL delle immagini
  • title
  • metadescription
  • H1
  • Eventuali errori 404

Oltre a questi campi è possibile salvare molte altre informazioni, per cui una volta terminata la migrazione potrai verificare eventuali incongruenze con un altra scansione.

Posizionamento delle parole chiave

Verifica tramite tool appositi di monitoraggio SEO la posizione su Google del sito web prima di effettuare la migrazione ad altro tema o ristrutturazione completa del sito web, in modo da poter monitorare l’andamento post migrazione con precisione e verificare o giustificare eventuali cali di posizionamento proprio nel periodo post- migrazione.

Oltre ad affidarti ai grafici ti consiglio di salvare anche numeri e dati che troverai su Google Analytics o Search Console, come le impression, i click ricevuti, la frequenza di rimbalzo e verifica anche l’interattività degli utenti prima e dopo la migrazione, cioè quali pagine erano maggiormente visitate prima e quali lo sono con il nuovo sito web, soprattutto se è cambiata anche la struttura (menu, pagine, URL, link interni)

Migrazione sito web: verifiche su Search Console

Se c’è una cosa fondamentale da fare dopo la migrazione o ristrutturazione di un sito web è che search console non segnali anomalie come pagine 404, errori server, pagine improvvisamente troppo lente, e anche problemi nella versione mobile.

Una delle cose più importanti è ricordarsi di inviare la nuova sitemap in formato XML, perché se la struttura è cambiata dovete comunicarlo a Google tramite il nuovo file sitemap.xml, altrimenti rischiate che non trovi più alcune pagine e le deindicizzi, fatto gravissimo se erano pagine posizionate per keyword importanti.

Conclusione

Migrare un sito web non è cosa banale, sia che si tratti di cambiare hosting wordpress sia che si tratti di cambiare tema o di modificare l’alberatura del sito per inserire e togliere pagine.
Iniziare con il piede giusto segnandosi una check list dei lavori da fare è perciò essenziale, speriamo con questo articolo di avervi dato dei buoni spunti per eseguire un lavoro pulito ed ordinato, per cui: buona migrazione.