Una delle componenti fondamentali che permettono alle persone di restare in salute è sicuramente il cibo. Quante volte cercando informazioni e consigli per restare in forma si sente promuovere una dieta bilanciata composta da alimenti salutari?
Seguire un’alimentazione equilibrata infatti, non è solo sinonimo di un obiettivo di dimagrimento, ma ha anche finalità salutistiche. Cercando consigli su cosa mangiare per stare in forma spesso ci si imbatte in quelli che vengono definiti “superfoods”. Ma cosa sono di preciso? In che modo apportano benefici al proprio stato di salute?
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La storia degli smart foods
Gli smart foods hanno fatto la loro comparsa tra il XX e il XXI secolo e a questo termine venivano associati particolari alimenti e integratori con finalità terapeutiche sotto il punto di vista nutrizionale.
Non esiste però una vera e propria definizione di smart food ed il consiglio generale è quello di non focalizzarsi esclusivamente su questa tipologia di alimenti, ma piuttosto integrarli regolarmente in una dieta varia e bilanciata, ricca soprattutto di frutta e verdura.
Non vi è infatti una prova scientifica dell’efficacia dei superfoods e non vanno presi come alimenti miracolosi: non si può infatti ipotizzare che nutrendosi con costanza di smart foods la propria salute cambierà radicalmente. Nonostante ciò sono sicuramente alimenti dalle ottime proprietà nutrizionali.
Molti sono infatti di origine vegetale e possiedono diverse proprietà antiossidanti, oltre a contenere omega-3, proteine e fibre, nonché vitamine e minerali che aiutano a conservare lo stato di benessere del corpo.
Quali sono i principali smart foods?
Si possono individuare a grandi linee due categorie principali di smart foods: gli smart grain (i super cereali) e gli smart fruit (che si possono definire super frutti).
Nella prima categoria troviamo ad esempio alimenti come l’amaranto, la quinoa ed il sesamo, nella seconda categoria invece rientrano prodotti come il mirtillo rosso palustre, il frutto dell’albero del pane e le bacche di goji.
Altri prodotti che vengono spesso inseriti nella lista degli smart foods sono inoltre:
- radice di zenzero
- radice di curcuma
- bacche di açaí
- matcha (una tipologia particolare di tè verde)
- alga spirulina
- radice di ginseng
- semi di canapa
- semi di chia
- papaya fermentata
- foglie di vite rossa
- semi di mangostano
Ovviamente ne esistono molti altri ed è facile reperire interi elenchi di prodotti analoghi, suddivisi per categoria, cercando direttamente in rete o su riviste di settore.
Sono davvero efficaci?
La critica che viene mossa spesso nei confronti degli smart foods non è quella di non essere efficaci: questi alimenti contengono infatti senza dubbio importanti elementi nutritivi e possiedono tutte quelle proprietà che generalmente si ricercano nei cibi di qualità.
Il problema è che l’industria alimentare, e soprattutto alcune aziende in particolare, hanno sfruttato questo trend con la leva del marketing, promuovendo questi prodotti come “miracolosi” o attribuendo comunque loro proprietà che spesso non hanno, come la capacità di far guarire da determinate malattie.
L’Unione Europea diversi anni fa ha infatti preso una ferma posizione in tal senso, vietando di promuovere prodotti con proprietà peculiari, se la promozione non può essere supportata da attendibili e verificate prove scientifiche sulla loro efficacia.
Alcuni superalimenti vengono infatti venduti a prezzi davvero esagerati, ma in realtà contengono le stesse proprietà di prodotti analoghi, che però non vengono generalmente etichettati come superfood. Per questo motivo è bene informarsi, fare una buona ricerca sull’argomento, selezionare alcuni superfood che possono essere di proprio interesse e reperire gli store migliori dove vengono proposti a prezzi ragionevoli.
I superfood possono essere considerati un’ottima alternativa ai normali prodotti che si consumano sulla tavola ogni giorno e permettono di variare in modo ottimale quella che è la propria alimentazione quotidiana.
A patto di non attribuirvi le più disparate proprietà curative, rappresentano un’ottima integrazione ad una più tradizionale dieta bilanciata, che andrebbe comunque basata fondamentalmente su generose quantità di frutta e verdura.