Non parliamo oggi di una malattia ma di un problema di cui soffrono molte persone, anche inconsapevolmente fino a quando qualcuno non lo mette in evidenza: l’alitosi o anche chiamato più popolarmente “Alito Cattivo”.
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Cosa è l’alitosi
Con il termine “Alitosi” si intende l’emissione con il respiro di un odore sgradevole. Non c’è età per l’alitosi, giovani e anziani ne possono soffrire e in mezzo ci sono tutte le età.
Certamente l’alitosi si presenta con maggiore frequenza con l’avanzare dell’età e non c’è distinzione di sesso. Si può considerare l’alitosi suddivisibile in due:
- Alitosi oggettiva
- Alitosi soggettiva
Nell’alitosi oggettiva il cattivo odore con la respirazione è francamente avvertibile, non ci sono dubbi sulla sua esistenza da parte di chi è vicino a chi ne soffre.
Nell’alitosi soggettiva è prevalente il timore di avere l’alito cattivo mentre la sua reale sussistenza non è evidente.
Avere l’alitosi rappresenta un problema, un imbarazzo nei rapporti sociali ma anche in quelli affettivi, nel rapporto di coppia.
L’alito può essere talmente sgradevole da rendere difficile restare a distanza ravvicinata con chi ne soffre, c’è da immaginare la difficoltà, quindi. nei rapporti intimi di coppia, non c’è amore tanto forte da permettere di superare tale ostacolo.
I normali rapporti sociali, specialmente laddove il contatto con il pubblico è necessario o la collaborazione con colleghi porta a rapporti ravvicinati, risultano seriamente compromessi o comunque difficili.
Chi soffre di alitosi prova imbarazzo e teme di arrecare disturbo alle persone che stanno vicino, tendendo ad evitare per questo i rapporti sociali non strettamente indispensabili. Questo fenomeno prende il nome di alitofobia.
Chi soffre di alitosi
Le stime parlano del 50% della popolazione italiana che soffre di alitosi e di questo 50%, oltre il 90% ne soffre per una inadeguata igiene orale ma resta pur sempre un 10% che è significativo che trae origine da cause che esulano dall’igiene orale.
Per il 90% dei casi, l’alitosi può essere facilmente debellata con maggiore attenzione per l’igiene orale e attraverso l’intervento del dentista per la cura dei denti malati e la regolare detartrasi.
Come capire se si ha l’alito cattivo
Non è sempre facile rendersi conto se il proprio alito puzza oppure no. L’alitosi si manifesta nell’espulsione del fiato mentre l’odore si percepisce attraverso l’aspirazione dal naso. I due atti non possono evidentemente avvenire in contemporanea, rendendo difficile accorgersi se si ha l’alitosi.
Un modo consiste nel laccare con la parte posteriore della lingua il proprio polso e poi annusarlo. Nella maggior parte di casi di alitosi dal polso si percepirà l’odore del proprio fiato
Cause dell’alitosi
Abbiamo accennato alle percentuali dell’alitosi. Molto frequentemente, oltre ad una scorretta igiene orale, vi sono malattie della bocca che la provocano come carie dentarie o altre malattie del cavo orale.
Anche un’infezione alla gola, una tonsillite una laringite eccetera può facilmente provocare l’alitosi, come anche certi cibi, ad esempio la cipolla e l’aglio rendono poco avvicinabili le persone che se ne sono cibate.
Alcune malattie degli organi interni possono provocare l’alitosi e anche molti farmaci. Da non dimenticare anche l’uso di alcoolici e l’abitudine al fumo.
Nei bambini spesso l’alitosi deriva dalla chetosi, il cosiddetto Acetone che si origina dall’eccessiva ingestione di carboidrati.
La cura
La prima cosa da fare è migliorare l’igiene orale con un corretto spazzolamento dei denti, l’uso del filo interdentale e del colluttorio ma occorre anche fare visite periodiche dal dentista per il ripristino delle condizioni ottimali della bocca.
Se l’alitosi permane, modifica il tuo stile di vita, mangia cibi diversi e evita il fumo e l’alcool e se ancora non vuole andarsene fai visita al tuo medico affinché si possa arrivare alla determinazione della causa che sta alla base della tua alitosi.