Non solo i bambini hanno paura del buio ma anche molti adulti i quali hanno serie remore a confessare tali paure chiedendo un aiuto per superarle. Molti di loro soffrono di questa paura fin da bambini, età in cui è piuttosto comune ma che poi dovrebbe scomparire con la crescita. Ma perché i bambini hanno paura del buio?
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La paura dell’ignoto
Da sempre gli esseri umani hanno0 paura di ciò che non conoscono: anche un esame medico che deve essere affrontato mette paura, perché non si sa come si svolge, se provocherà dolore oppure no eccetera.
L’ansia che si genera è perfettamente comprensibile perché si instaura un meccanismo di autodifesa che mette in circolo quantità di Adrenalina.
L’adrenalina aumenta la pressione, accelera il battito cardiaco aumentando la presenza di ossigeno in circolazione. Tutto è finalizzato allo stato di allerta verso un potenziale pericolo rappresentato da ciò che non si conosce.
Luce e buio
In condizione di luce i nostri occhi sono in grado di distinguere perfettamente ciò che ci circonda, riconosciamo ogni forma e ogni particolare identificandolo con ciò che conosciamo.
Per questo non abbiamo paura, normalmente, di ciò che vediamo, quindi il corpo, il cervello non ha bisogno di mettere in atto i meccanismi automatici, atavici di difesa.
Al buio tutto diventa indefinito, non siamo in grado di identificare eventuali pericoli e anche ciò che intravediamo nel buio, che è soltanto un’assenza di luce, razionalmente, può essere elaborato dalla nostra fantasia come un qualcosa di molto diverso dalla realtà.
I bambini sono dotati di una fantasia piuttosto fervida, ecco, allora, che un’ombra normalissima può assumere le sembianze di un mostro, di un drago o chissà cos’altro.
Come affrontare la paura del buio nei bambini
Quello che i bambini interpretano nel buio può essere elaborato dal cervello nella fase del sonno, dando origine a incubi. Spesso i bambini si svegliano terrorizzati nel bel mezzo della notte e questo può anche essere causato da semplici ombre male interpretate nel buio ma recenti scoperte hanno dato un taglio diverso alla paura del buio.
Alcuni ricercatori scozzesi sono arrivati alla conclusione, a seguito di approfondite osservazioni, che in molti dei bambini sottoposti ad osservazione sussisteva una sorta di cecità notturna, un’incapacità di vedere anche in seguito all’adattamento al buio.
Nell’occhio esistono formazioni chiamate “coni” che provvedono alla vista dei colori, quindi attivi con la luce normale mentre la visione notturna, in scarsità di luce, è affidata ad altre formazioni, i Bastoncelli.
Nei bambini osservati, con la paura del buio è stata dimostrata un’insufficienza di funzionamento dei bastoncelli. Chiaramente, l’incapacità di vedere in carenza di luce, spaventa molto i bambini anche se non razionalizzano il problema.
Come i genitori devono agire
Questa scoperta rileva come la paura del buio dei bambini non è soltanto il modo per richiamare le attenzioni dei genitori ma un problema fisico oggettivo, da qui il richiamo ai genitori per essere rassicurati dalla loro presenza.
I modi sono semplici: raccontare loro una fiaba fino al loro addormentamento o stare in loro compagnia fino a che non si addormentino è una delle migliori soluzioni.
Poiché la paura del buio sarebbe dovuta all’incapacità di vedere in condizione di luce scarsa, è opportuno mettere una semplice luce notturna che dia la quantità di luce sufficiente per vedere.
Anche nei casi in cui il problema non sia la cecità notturna, la luce notturna annulla il buio, quindi risolve alla radice le paure del bambino.
Qualora il problema fosse proprio l’incapacità di vedere in luce scarsa, come dimostrato dai ricercatori scozzesi, non c’è da preoccuparsi perché l’occhio, con la crescita, si perfeziona e giunge alla piena capacità funzionale, quindi il problema si risolve da solo senza alcun bisogno di ricorso al medico.