Genitori autorevoli o autoritari? L’importanza dei “NO” ai bambini

By | 28 Novembre 2018
come comportarsi e dire no ai bambini

Autorevoli o autoritari? Molti genitori confondono questi due termini rischiando di combinare disastri con i loro figli. Fai mente locale a quando andavi a scuola: i professori non erano dittatori ma non ti saresti mai osata contraddirli o perdere di rispetto nei loro confronti e quando ti ordinavano di fare una cosa obbedivi senza nemmeno domandarti il perché o se lo facevi obbedivi lo stesso e basta. Questa è l’autorevolezza.

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Essere autorevoli

Quando si dice di un giornale o di una fonte di informazione che è autorevole, significa che ha reputazione di essere seria e credibile e che quanto deriva da questi merita di essere considerata come cosa esatta, giusta.

Se un giornale ti dicesse oggi una cosa e domani esattamente l’opposto, nella tua mente si aprirebbe il ragionevole dubbio che tale giornale è una banderuola, una cosa poco seria, a meno che gli avvenimenti non obblighino a riportare situazione opposte, ovviamente.

I No ai bambini

Il tempo degli autoritarismi è finito da un bel pezzo, per fortuna, almeno nel nostro Paese. Le situazioni in cui una persona comanda senza alcuna possibilità di critica e replica ha portato a veri disastri mondiali e si spera che non abbia più a verificarsi.

Non vorrai mica riportare in auge una simile condizione all’interno della tua famiglia, spero? Essere genitori autorevoli significa avere agli occhi dei figli una assoluta credibilità e godere della loro fiducia per le decisioni giuste che vengono prese.

I figli seguiranno ciò che dici non perché è ciecamente imposto ma perché sanno che quello che dicono i genitori è giusto e risponde ai loro interessi anche se non lo comprendono. Questo è essere genitori autorevoli.

Dire no ai bambini è anche un dovere dei genitori se questo risponde all’interesse del bambino. Secondo molti educatori autorevoli, oggi si dicono troppi pochi no e molti di quelli che si dicono diventano si per vati motivi.

Quando un no diventa si

I genitori possono sbagliare o fare valutazioni non abbastanza approfondite, magari perché presi dalla stanchezza legittima non si soffermano a ragionare approfonditamente e prendono le decisioni più comode.

Trasformare un No in Si non è un dramma se è frutto di un confronto con i figli che mettono in evidenza delle ragioni che non erano state considerate un prima istanza. Sbagliano i medici, sbagliano i giudici, perché non può sbagliare un genitore, però è essenziale che la trasformazione del No in Si sia frutto di un ragionamento, di un giusto confronto con i figli.

In questo senso il genitore dimostra maturità e capacità di giudizio ai figli e aumenta la propria autorevolezza, dovuta anche alla capacità di riconoscere un errore, questa è forza, non debolezza.

Motivare i No

Prima di dire un No, occorre fare una valutazione razionale: perché stai dicendo no a tuo figlio? certamente hai delle specifiche argomentazioni per dire un No alla richiesta di tuo figlio. Rendile esplicite, spiega le motivazioni del no.

Spesso i genitori di fronte alla richiesta di motivi da parte dei figli rispondono “perché no e basta”. Questo non è un modo corretto, i figli non capiranno mai le motivazioni del diniego e lo vivranno come una pura imposizione, questo non li fa crescere.

Quando un no si può trasformare in si

E’ un grave errore cedere per stanchezza e far diventare un si un precedente diniego solo di fronte alle insistenze. Altrettanto deve essere evitato che il no di un genitore diventi un si dall’altro, questo fa perdere credibilità al genitore e crea contrasti tra mamma e papà.

Esistono delle situazioni in cui è possibile cambiare idea:

  • Per un’errata valutazione della situazione che ha generato il No
  • Per accettazione delle argomentazioni dei figli e questo accresce la credibilità e l’autorevolezza del genitore, ovviamente se le argomentazioni portate sono giuste.
  • Ponendo delle condizioni affinché il No diventi Si. E’ classico il caso della richiesta di andare ad una festa. Il No può diventare un si, ad esempio, ponendo la condizione che andrai a prendere tuo figlio ad una determinata ora e che sia puntuale o che torni a casa all’ora determinata senza ritardi.

Non vorremmo scomodare la Religione ma anche nel Vangelo è scritto “siate giusti e che il no sia no e che il si sia si”, aggiungiamo, con motivazioni serie ed esplicite.