I capricci, per quanto possano mettere a dura prova la pazienza dei genitori, fanno parte del normale sviluppo dei bambini: atteggiamenti di sfida, oppositivi, polemici, con note di testardaggine, servono al bambino per capire da un lato fino a dove possono spingersi, dall’altro per affermare la propria personalità.
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I Capricci dei bambini
Classico il “lo voglio” di fronte ad un gioco, o l’opposizione a qualche richiesta dei genitori con il non mi va o un semplice No! Sono le opposizioni dei bambini e l’affermazione perentoria di un loro desiderio, i capricci in una sola parola.
A questo si aggiungono pianti disperati, opposizione e muoversi, spesso buttandosi a terra disperandosi. Questo, soprattutto se avviene in pubblico, mette in grande imbarazzo i genitori, con una gran voglia di dare una sculacciata e riportare all’obbedienza il bambino, seppure contro voglia.
Il significato dei capricci
I capricci sono decisamente più frequenti in certi campi di età, nello specifico tra i due-tre anni e nella prima adolescenza, i momenti della vita in cui maggiormente i bambini tendono ad affermare la loro indipendenza e intraprendenza. Per approfondimenti sui comportamenti dei bambini e degli adolescenti, vi è il sito Mammaoggi.it, che con le sue guide esaustive, regala risposte per ogni questione sul tanto difficile ma quanto tenero mondo dei bambini.
Come detto, spesso i capricci hanno la valenza per i bambini di verificare il limite di sopportazione dei genitori, capire fino a quale punto si possono spingere nelle loro richieste i qual è il limite oltre il quale, invece, la pazienza termina e si incorre nelle punizioni.
Un certo ritorno di capricci, soprattutto caratterizzati da provocazione verso i genitori si ha anche tra i 5 e i 6 anni.
I comportamenti capricciosi dei bambini possono mettere a dura prova la pazienza dei genitori che, ad un certo punto, possono assumere comportamenti repressivi e anche decidere, presi dal nervosismo, dall’esasperazione, di dare una sculacciata o attuare punizioni anche severe ai bambini capricciosi.
Le regole contro i capricci
Compito dei genitori è mettere in atto delle regole e pretenderne il rispetto. Queste devono essere ragionevoli, accettabili dai bambini i quali devono sapere e comprendere che queste devono essere rispettate.
Le stesse regole devono essere condivise dai genitori e fatte rispettare da entrambi; deroghe non dovrebbero esisterne ma nel caso devono essere decise concordemente davanti al bambino stesso, per evitare di danneggiare gravemente l’autorità di un genitore rispetto all’altro più permissivo.
Non bisogna temere di essere troppo rigidi nel rispetto delle regole: queste sono paletti fermi che non devono essere superati. In eccessivo lassismo nei genitori fa crescere i bambini con la convinzione che le regole sono solo dichiarazioni di principio perfettamente violabili a loro piacimento.
Al contrario, nella vita quotidiana, vi sono le leggi che regolano la vita comune e non devono essere violate, come sul lavoro le regole contrattuali regolano i rapporti lavorativi e un loro mancato rispetto espone a sanzioni che possono anche sfociare nel licenziamento.
I bambini devono imparare a rispettare le regole e capire che la loro violazione comporta in qualche modo una sanzione, una conseguenza non piacevole.
Cosa genera i capricci
Spesso i capricci traggono origine dal modo di vivere in famiglia da parte dei bambini. Un bambino che trascorre le sue giornate davanti alla TV, che non fa attività utili e interessanti per il suo sviluppo, tenderà certamente a fare capricci.
In altre parole, i genitori dovrebbero domandarsi se i bambini stanno facendo una vita adatta a loro, composta da gioco, attività fisica, relazioni con i compagni, relazioni con i genitori.
I capricci vanno arginati con la disciplina, fatta di regole, dialogo e comprensione. Non necessariamente la disciplina corrisponde a severità, al contrario la disciplina deve essere fatta di un corretto equilibrio di regole da rispettare e spazi di libertà.
La strada da seguire per gestire i capricci deve, quindi, essere quella del rispetto delle regole, vita equilibrata della vita dei bambini, spazi di libertà e attività fisica e ludica dei bambini stessi.