La moda è un mondo affascinante non solo per la bellezza di capi di abbigliamento e accessori, ma anche per le curiosità ad essi legate.
Una delle più interessanti riguarda il cappello, in particolare quello portato dagli uomini di tutte le età.
Rispetto agli anni in cui il cappello era un accessorio imprescindibile per uomini di tutte le età, oggigiorno il suo utilizzo è minore e nella maggior parte dei casi include i berretti da baseball (nel sito Fullgadgets.com, in cui è possibile personalizzare i cappelli con visiera, ne vengono mostrati diversi modelli) che, pur essendo molto popolari, non vengono indossati con la stessa frequenza dei primi decenni del secolo scorso.
A cosa è dovuto questo cambiamento di costume? Scopriamolo assieme nelle prossime righe dell’articolo!
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Cappello: il suo ruolo nel passato
In passato, il cappello era un accessorio della moda maschile con un ruolo di grande rilevanza. Veniva utilizzato, infatti, per sottolineare il proprio status sociale. Attenzione: aveva anche una funzione pratica. Lo si indossava per proteggere la testa dal freddo e dalle intemperie.
Secondo le teorie di storia del costume più accreditate, a fare da spartiacque sarebbe stato un evento epocale per la società in generale: l’arrivo, sul mercato di massa, delle automobili coperte.
La capotta di queste vetture, infatti, non era sufficientemente alta per permettere ai passeggeri di sesso maschile di indossare il cappello. Oltre a ciò, questo accessorio, con l’arrivo delle auto coperte, si è rivelato di fatto inutile.
Numeri alla mano, soprattutto in USA, il progressivo abbandono dell’utilizzo del cappello da parte dell’utenza di sesso maschile è proseguito parallelamente alla diffusione delle auto, partita con percentuali non certo alte (negli anni ‘20, infatti, solo l’1% circa degli americani era proprietario di un’automobile).
Il desiderio di voltare pagina
La storia dell’abbandono del cappello da parte degli uomini è caratterizzata da aneddoti molto interessanti. Quello legato all’automobile è di natura pratica. Ne esiste un altro che, invece, è legato ad aspetti di tipo culturale.
Il cappello ha iniziato a non essere più usato dagli uomini – stiamo parlando sempre del contesto statunitense – in quanto accessorio imprescindibile durante i combattimenti della seconda guerra mondiale.
Un sondaggio, risalente al 1947 e condotto da un’associazione attiva proprio nella ricerca sociale legata all’utilizzo dei cappelli, ha sottolineato che il 19% degli intervistati aveva scelto di smettere di utilizzarlo proprio perché lo usava tutti i giorni quando era sotto le armi.
L’inaugurazione della presidenza Kennedy
Forse non tutti sanno che… JFK, uno dei presidenti USA più iconici e uomo politico che ha segnato la storia del ‘900, in qualche modo è “responsabile” della caduta in disuso del cappello da parte degli uomini.
Con l’inaugurazione della sua presidenza, avvenuta due anni prima il suo assassinio, ossia nel 1961, si concretizzò uno spartiacque importante rispetto al passato. Fino a quel momento, tutti i presidenti avevano dato il via alla loro esperienza alla Casa Bianca con una cerimonia nel corso della quale indossavano un cappello.
Kennedy ne aveva con sé uno durante l’evento inaugurale della sua breve presidenza, ma praticamente non lo indossò.
Presidente per pochissimo tempo ma politico che, come già detto, ha rivoluzionato la storia degli USA e ha avuto un grande impatto sugli equilibri internazionali, è riuscito anche a influenzare il costume, liberando, di fatto, gli uomini dall’obbligo di indossare il cappello in occasioni formali.
Con gli anni ‘60 e il successivo decennio, il cappello elegante fu protagonista di un abbandono molto più rapido da parte degli uomini. Nel frattempo, grazie anche al movimento hippy, cominciò a diffondersi, anche tra gli uomini, la tendenza a portare i capelli lunghi e a curare il proprio hairstyle con un’attenzione che, fino a quel momento, aveva riguardato le donne.