Qualsiasi medico, dopo aver portato a termine l’iscrizione all’Albo professionale, dovrà dotarsi di un elemento che molti giudicano superficiale, ma che in realtà è decisamente importante. Stiamo parlando del timbro in cui vengono apposte tutte le proprie generalità. Si tratta di uno strumento fondamentale per poter rilasciare non solamente le ricette, ma anche le fatture e i vari certificati.
In tanti, però, non hanno la minima idea sulle informazioni che dovrebbero essere sempre riportate su questo particolare timbro e, di conseguenza, è bene scoprirle insieme. I timbri medici, infatti, devono essere precisi e riportare tutto ciò che serve per l’identificazione del medico curante.
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Timbri medici: il ricettario non è importante, ecco i dati da riportare
Prima di tutto, non importa il tipo di ricettario che viene usato da parte del medico. Infatti, può essere sfruttato benissimo quello del servizio sanitario nazionale, quello rosa per intenderci, oppure quello personale, quello che ha una tipica colorazione bianca. In entrambi i casi, lo scopo del timbro è praticamente lo stesso.
Quindi, un timbro medico ha lo scopo di fare in modo che all’interno della ricetta il medico che l’ha prescritta possa essere facilmente indentificato. In realtà non c’è una vera e propria normativa che disciplina questo settore, ma chiaramente ci sono diverse regole e suggerimenti che prendono ispirazione dal buon senso.
Abbiamo detto che lo scopo principale del timbro medico è quello di rendere identificabile colui che ha prescritto la ricetta. Di conseguenza, ci sono degli elementi che proprio non possono mai mancare. Ad esempio, si tratta del nome e del cognome, così come della qualifica e del numero di iscrizione all’ordine, insieme al codice regionale, nel caso in cui sia effettivamente disponibile.
Sono queste tre le informazioni minime che, però, permettono di identificare in maniera univoca un medico che prescrive una ricetta. Ogni altra informazione o qualsiasi altro dato che venga inserito all’interno di un timbro medico non si può definire come necessario, ma rappresenta un qualcosa in più che viene integrato a titolo informativo.
Aggiungere sul timbro anche il numero di cellulare, ma solo con una seconda sim
Ad esempio, il medico che ha prescritto una determinata ricetta può prendere la decisione di aggiungere anche il proprio numero di cellulare all’interno del timbro. Si tratta di un’ottima soluzione per permettere ai propri pazienti di poter trovare un contatto, oppure anche per comunicare con le farmacie. Infatti, può succedere che determinate ricette non vengano compilate in maniera precisa e corretta.
Un ottimo consiglio da seguire, in questi casi, è quello di evitare di immettere il proprio cellulare personale. Insomma, nel caso in cui non volete essere rintracciabili al di fuori dell’orario di lavoro, ecco che diventa fondamentale utilizzare una seconda SIM, acquistata ovviamente ad hoc solamente per essere contattati da pazienti e farmacie.
Un gran numero di timbri medici si caratterizza per comprendere, oltre ai dati obbligatori di cui abbiamo parlato in precedenza, anche altre informazioni, come ad esempio la partita IVA, il codice fiscale e l’indirizzo. Tutti questi dati devono essere necessariamente collocati sul timbro nel caso in cui il medico lo dovesse impiegare per fini fiscali, ovvero quando deve apporlo su ricevute e fatture, in maniera tale che questi ultimi documenti possono essere validi dal punto di vista fiscale.
Quindi, facendo un rapido riepilogo, ecco che il timbro di un medico dovrà contare prima di tutto il nome e il cognome; poi, deve essere inserita la qualifica, il numero di iscrizione al proprio ordine, l’indirizzo fiscale oppure quello di residenza qualora il primo non fosse disponibile. Infine, deve essere immessa anche la partita IVA oppure, nel caso in cui non fosse disponibile, va bene il codice fiscale.