Tra le passioni degli italiani, quella per i motori è sicuramente tra le predilette. Una nazione, la nostra, che ha dato ai natali ad una casa automobilistica, la Ferrari, ammirata e desiderata come nessun’altra al mondo. E che vive in modo viscerale l’amore per le quattro ruote. Non sono pochi, infatti, i nostri connazionali che vivono un rapporto simbiotico con la propria autovettura, come se la persona e la vettura stessa non potessero fare a meno l’un l’altra.
Tutto ciò è stato traslato efficacemente in un episodio della pellicola cinematografica “Zucchero, Miele e Peperoncino”, dove Renato Pozzetto, alias Plinio Carlozzi, interpreta il ruolo di un tassista che ama la sua automobile più di qualsiasi altra cosa. Una caricatura, seppur ovviamente “forzata”, che ben inquadra quanto sia enorme l’amore di alcuni automobilisti verso il proprio veicolo.
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Rottamazione: gli adempimenti preliminari da dover assolvere
Per questi soggetti, un momento di forte impatto emotivo accade quando, dopo anni di onorato servizio, bisogna separarsi dalla propria vettura. Certo, la gioia di poter impugnare il volante di un nuovo veicolo lenisce la “tristezza”, ma un po’ di malinconia pensando a tutti i chilometri percorsi, ai luoghi dove ci ha accompagnato e alle emozioni che ci ha regalato, fa capolino in ogni singolo automobilista.
Il momento dell’addio, sancito con una pratica di rottamazione, è una situazione che ciascuno di noi ha vissuto perlomeno una volta nella vita. E che dev’essere affrontato nel pieno rispetto di quanto previsto dal legislatore. Per demolire l’autovettura esistono, in buona sostanza, due alternative: consegnarla alla concessionaria dove acquistiamo il nuovo veicolo; rivolgersi ad una società esperta in demolizione e rottamazione delle autovetture.
Quest’ultima ipotesi, attuabile nella “città dei sette colli” rivolgendosi al Soccorso stradale Cavaliere, è ovviamente l’unica percorribile se non si procede alla voltura con un nuovo veicolo. Ma quali sono gli adempimenti da effettuare nel caso in cui si procede alla rottamazione del nostro veicolo?
Innanzitutto, è indispensabile procedere alla consegna della targa anteriore e posteriore e dei seguenti documenti: certificato di proprietà (formato digitale o elettronico); carta di circolazione. Se non si fosse in possesso dei succitati documenti, è indispensabile porgere denuncia di “smarrimento/furto” e presentarla alla società incaricata della demolizione.
Rottamare nel pieno rispetto dell’ambiente
Per una maggior tutela individuale, prima di procedere alla rottamazione è consigliato effettuare alcune operazioni. È necessario, ad esempio, prendere contatto con la compagnia assicurativa con la quale era attiva la polizza RCA e informarla dell’avvenuta rottamazione del veicolo. In questo modo l’utente eviterà il pagamento non dovuto della polizza: qualora la compagnia non fosse a conoscenza della rottamazione, infatti, verrebbe inevitabilmente emessa una nuova quietanza di pagamento.
Prima di procedere alla rottamazione, inoltre, è raccomandato prendere contatto con l’ACI al fine di verificare l’assenza di alcun fermo amministrativo, che, nel caso fosse presente, dev’essere rimosso per poter espletare la demolizione del veicolo. Svolte queste operazioni, è possibile rivolgersi, in tutta tranquillità, ad una società esperta nella demolizione, che, ultimate tutte le procedure, rilascerà un certificato di rottamazione.
La produzione di questo documento svincola l’ex proprietario da qualsiasi responsabilità amministrativa, penale e civile, oltre che “liberarlo” dal pagamento del bollo auto. La rottamazione dell’auto, oltretutto, riveste un ruolo di fondamentale importanza anche per la sostenibilità dell’ambiente. Basti pensare, ahinoi, quanto accadeva qualche anno fa, quando ai bordi delle strade erano presenti pezzi di autoveicoli ormai inutilizzabili.
Rivolgendosi ad un professionista del settore, invece, lo smaltimento avviene in luoghi certificati e preposti per l’adempimento di questa operazione, nel pieno rispetto della normativa vigente e, soprattutto, tutelando adeguatamente quanto ci è più caro al mondo: l’ambiente.