Il Regno Unito ha iniziato la procedura per uscire dall’Unione Europea, con la cosiddetta Brexit. L’argomento sempre più discusso, non solo occupa i più importanti tabloid o giornali, ma tende ad influenzare anche l’andamento politico e soprattutto quello del mercato finanziario. In una simile ottica anche il mondo del trading online, attività di grande interesse per gli azionisti, sta subendo le sue modifiche.
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Come sta cambiando il trading online
Sicuramente, i mercati della borsa stanno risentendo, secondo gli specialisti dell’analisi finanziaria, di un cambiamento politico tanto radicale. Non solo nel breve termine, ma anche a lungo termine sono previsti impatti importanti sulla Brexit, in un contesto che negli ultimi periodi ha subito solo trend positivi.
Gli esperti hanno passato al setaccio tutti i dati degli ultimi periodi e hanno messo a confronto questi con la situazione che si sta creando oltre i confini inglesi. E ci si aspetta ovviamente una convergenza tra il mercato e il fatto che il Regno Unito se la stia cavando a fatico e non abbia vota per la sfiducia della May da parte del suo parlamento.
Cosa è successo dopo il referendum
All’indomani del referendum del 2016 che ha visto gli inglesi schierarsi a sfavore della comunità europea, i mercati hanno sì cominciato a tentennare ( nessuno ha dimenticato che il venerdì successivo gli azionisti persero parecchio) ma hanno saputo affrontare la battuta d’arresto provando ad emergere quanto più possibile onde evitare di affondare.
Anzi, all’inizio, chi si dilettava con il trading CFD si è difeso bene già dal Black Friday (così fu soprannominato) dell’orrore, nonostante la forte instabilità che stava coinvolgendo i paesi. Una instabilità che si temeva potesse avere ripercussioni sull’andamento del mercato, a causa del fatto che in loco si pratica la vendita allo scoperto. Quest’ultima è un’attività che ha lo scopo di far fruttare gli investimenti pure se le quotazioni degli asset tendono ad avere una “giornata no”.
Nonostante il mercato del trading si sia difeso bene, gli esperti del settore non hanno mai perso di vista quelli che sono stati i movimenti in questo biennio sul territorio inglese e hanno provato a stabilire dei pronostici circa gli impatti di lungo termine per i mercati borsistici qualora il Regno Unito dovesse ufficialmente uscire dall’Unione.
La Brexit e l’influenza sul lungo termine
Il rischio che il mercato borsistico cambi in negativo esiste, e nessuno ne ha mai fatto mistero. Gli asset che più potrebbero subire un’influenza dovrebbero essere i GBP/USD nonché le coppie di valuta Forex ad essa legate. Il dubbio degli esperti fa riferimento alla volatilità che potrebbe crescere a causa del fatto che gli azionisti credano possa verificarsi un ribasso del tasso di esportazioni e flussi finanziari esteri.
SW questo è il rischio per il mercato borsistico, viceversa le azioni dovrebbero essere quelle meno influenzate da un tumulto tanto burrascoso come l’estraneazione di una nazione dall’unione. In tal verso ci si aspetta, per il lungo termine che il più importante indice azionario FTSE 100 vedrà convergere al suo interno quelle società che sfruttano introiti in valuta estera e che dunque non saranno interessate da modifiche al tasso di cambio.