L’oggetto della nostra guida di oggi è una tipologia molto specifica di impianto di elevazione. Le piattaforme elevatrici rispondono egregiamente all’esigenza di abbattere le barriere architettoniche, sotto vari punti di vista. Stiamo parlando, infatti, di un’installazione principalmente rivolta alle persone affette da disabilità motoria, allo scopo di agevolarle in task come il raggiungimento della propria casa o, in linea più ampia, all’arrivo in un ambiente posto ai piani superiori di uno stabile.
Per motivi diversi, le piattaforme elevatrici vengono messe alla stregua degli ascensori, essendo la tecnologia e l’esperienza d’uso particolarmente affini. In termini di finalità, invece, le installazioni in oggetto sono, generalmente, paragonate a montascale e servoscala. In ogni caso, è chiaro che, entrando nel mercato degli impianti di elevazione, il mercato si riveli particolarmente ampio. È proprio per questo motivo che, prima di procedere con l’acquisto, occorre documentarsi su tutti gli aspetti che interessano questi impianti, per evitare confusioni particolari.
Nelle prossime righe, non a caso, andremo a scoprire l’esistenza di diverse tipologie di piattaforme elevatrici, presentando particolari meccanismi di funzionamento. Inoltre, gli impianti in oggetto devono tassativamente rispettare dei requisiti di installazione prima di procedere con il montaggio. In linea generale, comunque, possiamo asserire che le piattaforme elevatrici siano disponibili in due iterazioni: elettriche e idrauliche. Chiaramente, la prima costa meno ed è meno ingombrante, mentre la seconda assicura performance maggiori, a fronte di un’occupazione di spazio più cospicua.
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Che cos’è una piattaforma elevatrice?
Quando si parla di piattaforme elevatrici, ci si riferisce, come il nome stesso intende, a dei sistemi in grado di essere utilizzati per il movimento in verticale. In questo modo, si possono raggiungere i piani più alti di un edificio, un po’ come funziona un ascensore. Per quanto riguarda gli impianti oggetto del nostro articolo, però, essi sono stati concepiti allo scopo di assistere le persone che hanno una disabilità o seri problemi motori nel raggiungimento dei vari ambienti contenuti in uno stabile sviluppato in altezza.
Le piattaforme elevatrici si rivelano particolarmente agevoli nell’utilizzo anche da parte di persone in carrozzina. Per quanto riguarda, invece, la normativa vigente in fatto di impianti di elevazione, esse sono molto severe e, per questo, è bene scegliere prodotti adeguatamente protetti, a prescindere dalle caratteristiche stesse dei modelli. Il consiglio, ancora una volta, qui, è quello di rivolgervi a realtà esperte di settore come Arno Manetti, per ricevere servizi di qualità da parte di enti specializzati.
A parte questo, in fase preventiva occorre fare attenzione ai prodotti disponibili sul mercato e, nella fattispecie, al loro design, in modo tale da rendere l’intero accessorio armonioso con il resto della casa o dell’edificio in cui è presente. ovviamente, comunque, le piattaforme elevatrici sono molto diverse tra loro e, per questo motivo, bisogna sceglierle accuratamente anche per una questione prettamente tecnica. Al di là di tutto, esse oscillano in termini di portata tra i 240 kg e i 1000 kg.
Consigli sull’installazione di una piattaforma elevatrice
Questi impianti di elevazione, come detto, rispondono ad esigenze differenti. in sintesi, però, possiamo affermare che essi si rivelino necessari per il raggiungimento di locali posti in altezza, sostituendo nelle intenzioni montascale e servoscala, il cui utilizzo potrebbe rivelarsi estremo, se non impossibile lungo distanze così ingenti. Gli impianti in oggetto permettono detrazioni fiscali sull’acquisto, con agevolazioni del 19% sull’importo nel caos del pagamento IRPEF relativo al periodo di imposta in cui l’acquisto ha avuto luogo. Quando è necessario un intervento edile per il montaggio del sistema, invece, è possibile chiedere il 75% della spesa indietro dilazionato in pagamenti lungo un arco di tempo di 5 anni.