Spesso e volentieri può succedere di dover intervenire entro le mura domestiche per fare qualche lavoretto di elettrotecnica. Giusto per fare un esempio, si può pensare di rendere più moderno il sistema elettrico.
Ebbene, in tutti questi casi, potrebbe essere utile utilizzare dei capicorda. Di cosa si tratta? Sono semplicemente quei dispositivi che vengono sfruttati per il collegamento dei cavi ai vari apparecchi elettrici. Proviamo a capire meglio usi e funzionalità di questi strumenti.
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Cosa sono i capicorda
In poche parole, i capicorda non sono altro che delle alette metalliche che vanno a garantire il collegamento tra un cavo, piuttosto che un filo, a un altro dispositivo, che può essere a sua volta molto semplicemente un cavo, piuttosto che un meccanismo, ma anche un elettrodomestico, in modo tale da garantire adeguata alimentazione per il suo funzionamento corretto.
Nella maggior parte dei casi, questa particolare aletta si caratterizza per avere un rivestimento dotato di materiale plastico e in grado di svolgere un’azione isolante. In questo modo, si può evitare che l’impiego di quel particolare prodotto o elettrodomestico possa causare dei danni legati a eccessivi carichi di energia.
Il capocorda viene impiegato spesso e volentieri in tutti quei casi in cui non c’è alcuna possibile di mettere in atto un collegamento che sia non solo stabile, ma al contempo definitivo. Il più importante vantaggio che è correlato all’uso di tali alette metalliche è legato, prima di tutto, al fatto di essere molto facili da usare, e al contempo anche quello di essere decisamente accessibile. Infatti, in caso di guasto, la sostituzione del capocorda è un gioco da ragazzi.
Le principali tipologie di capicorda
È abbastanza facile intuire come la scelta dei capicorda possa dipendere da un gran numero di fattori. Nella maggior parte dei casi, tale decisione si basa in modo particolare al tipo di superficie con cui si deve lavorare.
Le più importanti classificazioni dei capicorda prendono in considerazione degli aspetti ben precisi, come ad esempio l’isolamento, piuttosto che le dimensioni, ma anche la forma. Dal punto di vista della forma, è bene mettere in evidenza come siano sostanzialmente tre le tipologie di capicorda principali.
Si tratta dell’aletta a forcella, che presenta una tipica forma di U e che viene usata spesso e volentieri per effettuare il collegamento tra un cavo e un terminale che è stato stabilito con una vite. Una seconda tipologia è rappresentata dall’aletta a forma di O, che viene chiamata anche ad anello chiuso e che si caratterizza per essere una soluzione adatta a un terminale che è stato imbullonato. Infine, il terzo tipo corrisponde ad un’aletta a perno, che è in grado di adeguarsi a un gran numero di tipologie di terminali a perno, piuttosto che di lama a pressione.
Il raccordo, inoltre, può avere le più svariate dimensioni. In questo caso, come si può facilmente intuire, si tratta di un aspetto decisamente importante, visto che può consentire anche il collegamento tra un cavo di notevoli dimensioni e un terminale di dimensioni molto più contenute e ridotte.
Il terzo aspetto su cui si basa la differenziazione tra le varie categorie di capicorda che si possono trovare in commercio è senz’altro rappresentato dalla presenza, o meno, di materiale isolante. Non sempre serve che tale materiale sia compreso nel prodotto: infatti, qualora si dovesse trattare di un circuito senza tensione, piuttosto che un circuito con diverso posizionamento, ecco che l’isolante non serve in alcun modo. Invece, nel momento in cui si deve lavorare direttamente con l’elettricità è chiaro che è molto meglio optare per l’acquisto di connettori e capicorda che abbiano un perfetto isolamento, solo ed esclusivamente per un problema legato alla sicurezza di chi usa tali prodotti.