
Il termine medico di riferimento è la panleucopenia e sta a indicare un disturbo piuttosto diffuso nei gatti, ovvero la gastroenterite. Stiamo facendo riferimento a un vero e proprio stato infiammatorio che va a colpire non solamente lo stomaco, ma pure l’intestino ed è in grado di provocare non solo la diarrea, ma anche conati di vomito.
Si tratta di una patologia che rientra pienamente tra quelle virali, che può portare in alcuni casi a delle conseguenze particolarmente gravi, specialmente se si tratta di un cucciolo. Una terapia mirata per contrastare la gastroenterite nei gatti non c’è, ma c’è la possibilità di seguire dei trattamenti in modo tale da provvedere quantomeno alla cura dei sintomi.
Un aspetto che merita di essere evidenziato è legato all’importanza di fare la vaccinazione, in modo particolare se si tratta di cuccioli. Spetta chiaramente al medico veterinario consigliare il momento più adeguato per effettuare la vaccinazione del proprio gatto, così come quando è meglio effettuare l’usuale richiamo per i gatti più adulti.
È chiaro che ci sono anche diversi prodotti presenti in commercio che possono dare una grande mano a curare in maniera corretta la gastroenterite nel gatto. Sul web, in modo specifico, ci sono dei portali che offrono un’ampia e variegata gamma di opzioni, convenienti anche dal punto di vista economico.
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I sintomi da tenere d’occhio
Scendendo un po’ più nei particolari, bisogna mettere in evidenza come la fase di incubazione, per quanto riguarda i gatti, nella maggior parte dei casi va da 2 fino ad una soglia massima di 10 giorni. In seguito, i sintomi maggiormente diffusi in relazione alla gastroenterite sono la mancanza di appetito, una febbre particolarmente elevata, problemi all’ittero, sangue che si manifesta all’interno delle feci, vomito e diarrea, e così via. In questi casi, è fondamentale eseguire in maniera tempestiva un’efficace analisi del sangue, in modo tale da capire se è questo il disturbo di cui sta soffrendo il gatto. La conferma potrà essere rilevata da un trend al ribasso eccessivo dei globuli bianchi.
Le possibili cause
Se il gatto soffre di gastroenterite, in realtà le cause da analizzare sono davvero numerose. Partiamo da quella più semplice, ovvero il fatto di alimentarsi in maniera decisamente scorretta. Il riferimento, in questi casi, è alle situazioni in cui il felino ingerisce dei materiali estranei, oppure non corretti per la sua dieta, come nel caso in cui dovesse frugare tra l’immondizia oppure andare a consumare degli scarti di cibo.
La gastroenterite può derivare anche dall’ingestione di boli o palle di pelo, da varie tipologie di infezioni, come ad esempio quella parassitaria o quella virale, ma anche quella batterica. La colpa può essere anche legata a una modifica che ha avuto ad oggetto l’alimentazione del gatto nel corso delle ultime settimane, oppure ad un’ostruzione o a patologie che vanno a colpire i reni e il fegato.
Quali sono i trattamenti suggeriti
Il primo aspetto da considerare è che la gastroenterite è una di quelle malattie che comportano un elevato livello di mortalità. Ragione per cui è fondamentale correre dal medico veterinario non appena se ne ravvisano i primi sintomi. È bene mettere in evidenza come non ci sia una cura vera e propria, anche per via del fatto che ci troviamo di fronte a un virus.
Dal punto di vista preventivo, invece, è chiaro che le vaccinazioni fanno la differenza. Nei cuccioli di gatto c’è la possibilità di cominciare il primo ciclo di vaccinazioni già all’età di 8 settimane, mentre il richiamo si dovrà effettuare dopo una ventina di giorni. In seguito, nei gatti adulti, sono diverse le possibilità di intervento, tra cui l’uso di fermenti lattici, farmaci antibiotici o antiemiretici, ma anche antipiretici.